giovedì 24 febbraio 2011

Carnevale macabro

La notizia è di quelle sconcertanti, che speri sempre non sia vera!
A quanto pare nell’allegra e festaiola Napoli, qualcuno ha avuto il cattivo gusto di inventare il costume di Zio Michele! Proprio lo zio della povera Sara Scazzi uccisa per motivi tanto inutili quanto assurdi, la cui intera famiglia appare ora complice dell’omicidio e della sua sparizione.
La maschera, per bambini, appare inizialmente come un semplice vestito da contadino: cappello da pescatore, camicia a quadri, gilet e pantalone. Ma poi l’occhio cade su quel particolare che fa la differenza: una corda.
Leggendo la notizia ho provato un senso di sconforto, di tristezza, perchè scopro che si è arrivati a una deriva morale drammatica. Una società che gioca su un omicidio, che fa la parodia a una tragedia familiare, è una società che non ha più valori, li ha persi e non può più insegnarli ai propri figli. E tutto questo sta diventando abitudine, quotidianità, perchè i mass media non si limitano a raccontare i fatti,  devono dare spettacolo, devono attirare pubblico, e come dice qualcuno rispondono proprio alle richieste delle persone. Non è vero! Sono i proprio i media ad alimentare curiosità morbose nell’opinione pubblica, sono certi programmi, certi giornalisti che imperterriti fingono di volersi occupare delle vittime delle tragedie e invece scavano nella loro vita, li seguono fin sotto casa con domande assurde e inoportune,  interpellando poi di volta in volta, lo psicologo e l’esperto del momento.
Basta, siamo stanchi, sono stanca! Non è una società pulita, è sporca, e chi si occupa di informazione (fortunatamente non tutti) riesce solo a vedere il risvolto economico e popolare da cui trarre profitto.
Non riesco a stare zitta e guardare

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