sabato 26 marzo 2011

Il sorriso del fotografo

"Per fare una buona foto non basta una buona reflex o un buon obiettivo, un sorriso è la prima cosa che ci vuole" e ancora "sperando che il sorriso possa resistere anche quando sorridere non è facile"
Ogni volta che mi sento un po' giù ripenso a queste frasi e prendendo in mano la mia "macchinetta" vado alla ricerca di un'emozione da immortalare.
Quando Danilo mi regalò la mia prima reflex digitale, e mi dedicò quelle frasi, era l'estate di due anni fa. Non era un'occasione particolare, niente da festeggiare.Tutt'altro. Io attraversavo l'ennesimo periodo nero, avevo ritirato da poco degli esami medici che confermavano un peggioramento delle mie condizioni di salute, piangevo in continuazione, ovunque, persino a lavoro non riuscivo a distrarmi. Non sopportavo l'idea che dopo mesi di sacrifici, cure, rinuncie e sofferenze la situazione non solo non era cambiata ma era pure peggiorata. E Danilo invece, acuto, approfitò della situazione per comprarmi quella macchina tanto desiderata, quella macchina che a lavoro ogni giorno  tenevo tra le mani, quella macchina che mese dopo mese  mi faceva risparmiare qualcosa per poterla acquistare. Lui la comprò, con tanto sacrificio, per farmi sorridere anche solo un attimo, per distrarmi e realizzare un piccolo sogno.
La passione per la fotografia me la trascino fin da piccola. I primi scatti, risalgono all'età di 6 anni, con le "vecchie" macchine a pellicola e proseguono nel corso degli anni con Polaroid, macchine usa e getta e subacquee. Mi piaceva riprendere qualsiasi cosa, fissare un momento, anche il più strano: una mano, un fiore, un buco nella strada. Per me  la fotografia è come la poesia: è qualcosa che ti permette di vedere la realtà oltre un comune sentire, e si esprime con immagini che assumono significati diversi a seconda dell'osservatore, della situazione in cui si trova, del suo bagaglio culturale. La fotografia è qualcosa di indefinito, non ha forme e mi rappresenta perchè come me, è un po' mutevole. La stessa immagine oggi, può suscitare una sensazione diversa domani. Nella stessa immagine, chiunque la guardi, può cogliere cose differenti, mai univoche. Ecco perchè la fotografia è per me lo specchio di chi la osserva e di chi la rappresenta.
Il piacere che provo quando metto a fuoco l'oggetto, quando cerco l'inquadratura giusta, creando sfumature particolari, mi fanno davvero sorridere, mi rilassano, spostano i pensieri negativi in un angolo dell'anima che in quel momento rimane sigillato. E anche quando il sorriso non arriva davanti all'obiettivo, rimane dietro e forse dura più a lungo, perchè è con quell' occhio sorridente che riesco a cogliere il particolare che mi emoziona, e riesce a sorprendermi e farmi amare le piccole cose della vita. 

1 commento:

  1. scrivi molto bene e le tue parole emanano affettività ed interiorià. sosodzuga

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