giovedì 5 maggio 2011

Cambierà qualcosa?

Solo due settimane fa piangevo di rabbia e delusione e oggi cautamente sorrido. Questo pomeriggio ho sentito  finalmente quelle magiche parole che mi servivano per avere la forza di riprendere a sperare e di affrontare diversamente tutte le cure. Sabato finirà quella che è stata la più lunga degenza che abbia mai fatto a casa, il periodo di malattia più lungo. Dopo quattro mesi di assenza finalmente potrò riprendere l'attività lavorativa, potrò ricominciare lentamente a uscire, passeggiare a piedi, ricominciare una vita più normale e serena. Per chi non sa cosa significa, passare tanto tempo in casa non è così rilassante come si immagina, soprattutto se come me si è una persona attiva, sempre in movimento con un lavoro dinamico e a contatto continuo con tante persone. I primi mesi sono stati quelli più pesanti fisicamente. Immobilità, molti dolori, tanta debolezza, e poca voglia di fare qualsiasi cosa. Poi ci sono stati i miglioramenti fisici e chiaramente è ritornata la voglia di fare, di uscire, di muoversi un po', ma li subentra quella che ho chiamato l'ansia da Inps. Per chi non lo sapesse, come dipendente privata, la malattia da lavoro è gestita dall'Inps, l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Il medico curante o lo specialista sono tenuti a trasmettere all’Inps per via telematica, il certificato di malattia del lavoratore, riportando diagnosi e prognosi di cura. Il lavoratore è altresì tenuto a rimanere a casa per eventuali controlli effettuati dai medici fiscali nelle fasce orarie: dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 17,00 alle 19,00 comprese le domeniche e i giorni festivi. 
Questa è l'ansia da Inps... quell'essere costretta a vivere secondo orario, con la paura di uscire anche solo per respirare all'aria aperta, per fare una visita medica, per andare a pranzo fuori e dover rientrare di corsa, senza tardare neppure un minuto, perché lui, il medico può essere già li che ti aspetta e se tu non hai una giustificazione accettabile per la tua assenza rischi di perdere l'intera indennità di malattia... L'ansia aumenta se ti succede di abitare nel mio palazzo, dove il citofono non funziona e il campanello va a saltelli. Allora devi tenere le orecchie attente ad avvertire il minimo trillo. E quindi dimenticati di riposare se no rischi di dormire, dimenticati di tenere il volume della TV o della radio alto, dimenticati di distrarti. Perché il medico può arrivare sempre, in qualsiasi momento. Anzi ti può capitare quello che è successo a me...  il medico arriva fuori orario di dieci minuti, arrabbiatissimo perché non ha trovato parcheggio, perché il tuo campanello è rotto e che se ti sta bene accetti e ti visita, altrimenti ti segna un'assenza e sono cavoli amari. E tu psicologicamente fragile e impotente lo fai entrare pur di non perdere tempo ed evitare rogne fiscali
Sabato la 'malattia' finisce,  cosa cambierà? Bè dal punto di vista medico non tanto direi, continuerò a convivere col dolore e dovrò proseguire le cure, la fisioterapia, iniziare la riabilitazione muscolare e ci saranno sempre nuovi esami da fare. Però cambia la libertà, l'idea che c'è un miglioramento e quindi  la piena compatibilità della malattia anche con il lavoro. Cambia l'idea di uscire fuori orario, o di riposare quando ne ho voglia, di andare al cinema alle 18, di ascoltare la radio a tutto volume. Cambia la vita: psicologicamente cambia tutto! Rivedere colleghi, clienti, persone. Riacquistare forza. E questo è importante soprattuto per i momenti difficili che arriveranno, perché essere ottimisti e positivi non vuol dire negare la realtà. I momenti brutti ritorneranno, magari con minor durezza, però ci saranno, ed essere mentalmente carichi e e preparati aiuta a non crollare o per lo meno a sapersi rialzare subito e a riprendere a sorridere.
Oggi sorrido... domani chissà....

Per me i veri angeli sono le persone che in certi momenti compaiono all'improvviso a dare luce alla vita.
Banana Yoshimoto

 

2 commenti:

  1. sono troppo felice di averti incontrata,di poterti conoscere sempre più giorno dopo giorno,di vedere che persona meravigliosa sei e quanto tu sia forte!Ti sono vicina anche se lontane...e sai quanto lo siamo!Conta sempre sul postochenonc'è che ti accoglierà ogni volta che vorrai a braccia aperte!Un super mega bacio!

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  2. Cara Roberta ti auguro di riuscire ad essere sempre forte come sei. La malattia prova non solo fisicamente ma anche e soprattutto psicologicamente. Ma ti dà anche l'opportunità di apprezzare la vita e i momenti di "normalità" e "quotidianità" che per altri sono routine. Viviti con serenità ma anche con la tranquillità che ti è necessaria questo periodo di ripresa della vita lavorativa. Sono sicura che avrai anche lunghi periodi di benessere. Ti abbraccio

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